Il magnetismo e le tecnologie dell’informazione

La professoressa Roberta Sessoli al Pisa Book Festival ospite del Rotary Club Pisa

Oggi la prima cosa che facciamo appena svegliati, ancor prima di mettere i piedi giù dal letto, è “scrollare” il display del telefonino. Alla ricerca dell’ultima notizia, oppure per scoprire il meteo e decidere come vestirsi. Un’azione diventata di routine. Scontata. Eppure, nel suo essere quasi irrinunciabile, c’è già un universo di ricerca e tecnologia a monte: non solo per la realizzazione e l’assemblaggio del nostro smartphone, ma anche per tutte le implicazioni che quell’azione richiede, che possiamo racchiudere in una parola: magnetismo. Inteso proprio nella sua accezione fisica, ovvero quel fenomeno per cui alcuni materiali sono in grado di attrarre il ferro nonché trasmettere tale capacità ad altri materiali. Ma se questa è la prima definizione che possiamo dare di magnetismo è anche vero che oggi la scienza del XXI secolo è abbondantemente avanti ed ha puntato decisamente la propria direzione di ricerca sullo spin e le implicazioni che esso può portare nella realizzazione di quella che è la seconda rivoluzione quantistica che, come spiega la professoressa Roberta Sessoli dell’Università degli Studi di Firenze, “vedrà lo sfruttamento di proprietà come la coerenza, la sovrapposizione di stati e l’“entaglement” per la realizzazione di sensori più sensibili, computer più performanti e comunicazioni più sicure”.  E sarà proprio la professoressa Sessoli, già vincitrice nel 2021 del Premio Internazionale Galileo Galilei promosso dai Rotary Italiani, ad essere ospite sabato 30 settembre (ore 19.00 Museo di Palazzo Reale) del Pisa Book Festival, in collaborazione con il Rotary Club di Pisa, presieduto dal professor Federico Procchi, per una conversazione dedicata, appunto, a “Il magnetismo delle molecole per le tecnologie dell’informazione”.

“Grandi multinazionali, come IBM e Google, e enti finanziatori nazionali e sovranazionali” – spiegava la professoressa Sessoli nella sua prolusione al Premio Galileo Galilei del 2021 – “stanno investendo in questo settore. I primi computer quantistici sono già operativi e disponibili per gli utenti che vogliono cimentarsi con nuovi algoritmi. Le piattaforme più diffuse usano circuiti superconduttivi e quindi operano a temperature prossime allo zero assoluto. Lo sviluppo delle tecnologie quantistiche dell’informazione è pertanto aperto a nuove proposte e gli spin delle molecole rappresentano un’alternativa interessante. Ai molti punti deboli si accompagnano anche importanti punti di forza. Fra questi, le capacità della chimica molecolare di disegnare e sintetizzare sistemi che vanno oltre il quantum bit (qubit), mettendo a disposizione più livelli (qudit) o accoppiando più qubit per realizzare porte logiche o simulatori quantistici controllati con radioonde o microonde”.